mercoledì 24 aprile 2013

Impianti Fotovoltaici e Condominio

Se si vuole installare un impianto fotovoltaico in un condominio è necessario sapere che esistono disposizioni specifiche che regolano questo tipo di impianto.

Per prima cosa bisogna capire se l’installazione è a beneficio di uno o più condomini o se l’intero condominio.



Nel caso in cui a beneficiare dell’installazione sia solo una porzione di condomini la legge stabilisce, per mezzo dell’articolo 1102 del Codice Civile, che il singolo condomino può utilizzare una porzione degli spazi comuni utilizzabili (di solito il tetto o il giardino) pari alla quota di proprietà dell’immobile. Tale quota non è stabilita in millesimi ma sulla base del numero di condomini/unità abitative.
Se un condominio di 10 persone ha a un tetto di 100 metri quadrati, un singolo condomino può utilizzare 1/10 di tale superficie per l’installazione dell’impianto (pari quindi a 10 mq) indipendentemente dal fatto che il suo appartamento abbia una quota di 50 o 200 millesimi.
Nel caso in cui, invece, si voglia installare un impianto fotovoltaico condominiale la legge a cui fare riferimento è quella del 9 gennaio 1991 n. 10 relativa al risparmio energetico. In questo caso è necessario che la maggioranza dei condomini approvi la proposta per l’installazione. A questo punto l’installazione dell’impianto può procedere su tutta la superficie utile anche se qualche condomino si è opposto.

Anche per quanto riguarda i costi e benefici dell’impianto, la legge 1121 del Codice Civile prevede che i condomini non in accordo sull’installazione dell’impianto possano essere esonerati dalle spese di impianto così come i condomini favorevoli possono chiedere l’esclusione dei condomini dissenzienti dai benefici derivanti l’installazione dell’impianto.


photo credit: CoCreatr via photopin cc

martedì 5 marzo 2013

Generatori sottomarini




Non credo che sia necessario essere degli inventori o cercare di trovare soluzioni mirabolanti per aiutare il nostro paese, basterebbe vedere cosa fanno da altre parti.

Una cosa che in Italia stenta ad esser capita è che copiare non è sempre una cosa negativa; in alcuni casi si tratterebbe di una dimostrazione di maturità ed inteligenza tutt'altro che scontata.

Se poi pensiamo che copiare soluzioni già utilizzate in altri paesi per la generazione di energia rinnovabile ad impatto zero porta al duplice vantaggio di ridurre la nostra dipendenza energetica dai paesi vicini e approfittare del "test" effettuato da altri su determinate tecnologie è evidente che copiare potrebbe essere una buona soluzione.

Nella città di New York già da decine di anni sono stati installati dei generatori sommersi lungo la foce del fiume Hudson proprio lungo l'sila di Manhattan che consentono di produrre energia senza produzione di gas serra e senza, addirittura, nessuna implicazione a livello paesaggistico.

Sfruttano la corrente del fiume per far girare delle turbine che generano corrente, nulla di tecnologicamente "innovativo" se non la loro collocazione.

In italia non possiamo utilizzare questo tipo di generatori? abbiamo molti fiumi, pochissimi navigabili su grande scala...

Inoltre abbiamo una fantastica zona conosciuta per lo più a livello mediatico a causa di un ponte che chissà quando verrà ralizzato visto che ci sono ancora difficoltà di viabilità per arrivarci... si tratta dello stretto di Messina.

Questo tratto di mare è anche famoso, fin dall'antichità, per le sue correnti (famoso il mito di Scilla e Cariddi); non potrebbe essere utilizzata questa forza della natura per produrre energia?

photo credit: lorca56 via photopin cc